Social e Infodemia, Quattrociocchi: “Clickbait? I danni iniziano prima”

INTERVISTA | Gli algoritmi e la polarizzazione delle piattaforme, il caso Trump, la disinformazione, l’infodemia: ne parliamo con Walter Quattrociocchi, docente di Data Science all’Università La Sapienza.

Intervista Walter Quattrociocchi Social Recap

Perché le persone sui social media tendono a interagire soltanto con chi la pensa come loro?

Sono nati prima gli algoritmi dei social o la polarizzazione?

Quali sono le responsabilità delle piattaforme?

Che ruolo hanno i media tradizionali nella diffusione di informazioni non accurate, ovvero in quella che viene definita infodemia? Leggi tutto “Social e Infodemia, Quattrociocchi: “Clickbait? I danni iniziano prima””

Twitter vs Trump: una guerra che richiede trasparenza e coraggio

A pochi mesi dalle presidenziali è guerra aperta tra Donald Trump e Twitter. In ballo c’è la natura stessa dei social media e il loro ruolo nel dibattito pubblico.

Twitter versus Donald Trump

“Get the facts about the mail in ballots”, scopri i fatti riguardanti il voto per posta.

Attorno a questa frase, che Twitter ha apposto alcuni giorni fa su un post di Donald Trump, si è innescato lo scontro più aspro che si ricordi tra un leader politico mondiale e un social media.

La battaglia che si è aperta è epocale e alla piattaforma di Jack Dorsey richiederà uno sforzo considerevole di trasparenza e coraggio nelle proprie scelte.

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Le ONG e l’odio sui Social, Action Aid: “Su Facebook le persone scelgono da che parte stare”

Le ONG e i Social Media al tempo delle fake news e dell’hate speech: intervista a Paolo Chiovino, Head of Digital Communication Action Aid Italia.

Diffusione di notizie false.

Hate speech, ovvero odio, insulti, violenza verbale.

Fortissima polarizzazione delle opinioni politiche, favorita anche dall’algoritmo.

Una policy di piattaforma ancora inefficace e a tratti paradossale, per la quale, ad esempio, una foto di nudo “viola gli standard della comunità”, mentre un contenuto xenofobo è ammesso in nome della libertà di espressione.

Facebook è da mesi nell’occhio del ciclone perché è il luogo dove più chiaramente emergono le controindicazioni della disintermediazione digitale, e per chi comunica valori come Solidarietà, Accoglienza, Apertura al diverso, la piattaforma di Mark Zuckerberg non dev’essere certamente un luogo facile per raccontarsi. Ne ho parlato con Paolo Chiovino, Head of Digital Communication Action Aid Italia, affiliata italiana di ActionAid, una ONG internazionale operante in 66 paesi.

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